Anémic cinéma. Marcel Duchamp e la cinetica della forma.

Una sperimentazione condotta attraverso la forma che destruttura la narrazione riducendola a un silenzio cinetico, altalenante, elegantemente ossessivo. Cerchi concentrici, silenzi, passaggi ipnotici, dischi in movimento – in tutto diciannove – che nel dinamismo ritrovano la loro ragion d’essere. Tra questi, nove riportano frasi senza senso, i cosiddetti rotorilievi.

Anémic cinéma (1925) di Marcel Duchamp  (1887-1968) è il prodotto formale di una ricerca sulla cinetica delle forme realizzata dall’artista in collaborazione dell’amico Man Ray (1890 – 1976).

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Anémic Cinéma. Marcel Duchamp

Svuotare appunto il senso narrativo, sovvertire ordine e ruoli, caricare i fotogrammi di un potenziale percettivo in grado di raggiungere lo spettatore, prendendosi gioco di convenzioni, stili, umori, disorientando la vista e i processi della visione.

Lo fa a partire dal titolo, Duchamp. Un anagramma di cinéma.

Enigmatico, vagamente beffardo, rende lo spettatore partecipe della ricerca labirintica di un senso che varia costantemente. Diventa arduo per lo spettatore dapprima leggere le espressioni sui dischi, e in seguito, carpirne il significato. Un significato illusorio che gioca all’interno di una struttura significante in bianco e nero composta da linee e movimento puro.

Sebbene essenziale nel montaggio,  il risultato è tutt’altro che “flebile” nella sua estetica.

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Anémic Cinéma. Marcel Duchamp

Non vi è nulla di convenzionalmente intellegibile in questa opera d’avanguardia.

Duchamp, poi, si firma con lo pseudonimo “Rrose Sélavy”, risultato di un gioco di parole.

Eros, c’est la vie. 

In sette minuti di cortometraggio.

 

Consiglio di ascolto per la lettura: Violent Femmes – Good Feeling 

G.

 

Le frasi riportate sui rotorilievi sono:

  1. Bains de gros thé pour grains de beauté sans trop de Bengué.
  2. L’enfant qui tète est un souffleur de chair chaude et n’aime pas le chou-fleur de serre chaude.
  3. Si je te donne un sou me donneras-tu une paire de ciseaux?
  4. On demande des moustiques domestiques (demi-stock) pour la cure d’azote sur la Cote d’Azur.
  5. Inceste ou passion de famille, à coups trop tirés.
  6. Esquivons les ecchymoses des esquimaux aux mots exquis.
  7. Avez vous deja mis la moëlle de l’épée dans le poële de l’aimée?
  8. Parmi nos articles de quincaillerie paresseuse, nous recommandons le robinet qui s’arrête de couler quand on ne l’écoute pas.
  9. L’aspirant habite Javel et moi j’avais l’habite en spirale.

Qui invece ho dedicato una riflessione a Tina Modotti.  Le rose, la fotografia e l’impegno sociale di Tina Modotti. 

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